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Disturbi gastrointestinali

I primi passi della ricerca

L’interesse per il potenziale terapeutico della cannabis e dei suoi costituenti per la cura dei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile e malattie infiammatorie intestinali è storia molto recente, risalente a poco più di un decennio fa [1].
Ad accendere i riflettori sulla cannabis sono stati i risultati di studi in vitro e in modelli animali che hanno dimostrato il ruolo del sistema endocannabinoide nella modulazione dell’infiammazione intestinale [1-3]. Si è infatti osservato che l’agonismo dei recettori CB1 e CB2 enterici può ridurre l’infiammazione intestinale indotta sperimentalmente in modelli murini, attenuando l’irritazione della muscolatura liscia, la sensibilità viscerale e il dolore associato alla distensione del colon [4,5].
Ad attirare ulteriormente l’attenzione sulla cannabis, poi, sono state le sue proprietà antalgiche, utili per alleviare il dolore, caratteristica comune alle malattie gastrointestinali [1].
Ma quali sono le prove a sostegno dell’uso della cannabis terapeutica in questa branca della medicina? La parola agli studi clinici.

Sindrome dell’intestino irritabile

La cannabis e altri cannabinoidi sono stati proposti come potenziali rimedi per ridurre i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (IBS). La cannabis sembra infatti in grado di agire sul tratto gastrointestinale, in particolare sulla motilità intestinale e sul tono del colon, attraverso l’interazione del THC con i recettori CB1 e CB2.
Per valutare l’impatto dell’uso di cannabis sull’utilizzo dei servizi sanitari da parte dei pazienti con IBS, è stato analizzato l’Healthcare Cost and Utilization Project Nationwide Inpatient
Sample database. Dai dati ottenuti è emerso che i pazienti ospedalizzati che facevano uso di cannabis avevano minori probabilità di essere sottoposti a endoscopie gastrointestinali superiori e inferiori ed erano caratterizzati da una ridotta durata del ricovero e da minori spese.

Malattie infiammatorie intestinali: malattia di Crohn e colite ulcerosa

I risultati promettenti dei cannabinoidi in modelli murini di colite hanno dato impulso alla ricerca anche nel campo delle patologie infiammatorie intestinali, in particolare della malattia di Crohn e della colite ulcerosa, sindromi croniche immunomediate caratterizzate da periodi di riacutizzazione e quiescenza, non sempre responsive ai trattamenti disponibili [3].
L’utilizzo della cannabis per scopi medici è diffusa tra i soggetti con queste patologie, secondo i dati provenienti da alcune survey: i pazienti riferiscono miglioramenti in termini di riduzione del dolore e dei crampi addominali, dei dolori articolari, della diarrea e dell’appetito [9].
Inoltre, diversi studi indicano un significativo miglioramento della qualità di vita nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali che utilizzano cannabis medica, come emerge da una recente revisione di letteratura. I cannabinoidi, quindi, potrebbero essere potenzialmente utili come trattamento aggiuntivo quando, nonostante un buon controllo dell’infiammazione, permangono sintomi come il dolore addominale [10].

Per approfondire specificamente il ruolo della cannabis terapeutica nel trattamento della Malattia Infiammatoria Intestinale, è possibile scaricare la scheda Real World Evidence “Valutazione degli esiti clinici nei pazienti affetti da Malattia Infiammatoria Intestinale – Analisi dallo UK Medical Cannabis Registry“.

Malattia di Crohn

Anche se non è possibile giungere a conclusioni univoche, gli studi controllati e randomizzati che hanno esplorato l’uso della cannabis nella malattia di Crohn hanno dimostrato il miglioramento di una serie di sintomi gastrointestinali e della qualità della vita dei pazienti, suggerendo un possibile ruolo dei cannabinoidi nel trattamento sintomatico, senza però fornire per ora prove solide di efficacia in termini di remissione clinica della malattia [11].
A basse dosi, il CBD è sicuro ma non sembra essere efficace nel trattamento della malattia di Crohn [12].

Colite ulcerosa

Alcuni studi hanno valutato la cannabis come opzione terapeutica per la colite ulcerosa. Uno tra questi, pubblicato nel 2018 e condotto su 60 pazienti con malattia da lieve a moderata in terapia con mesalazina, ha rilevato una tendenza al miglioramento nella qualità di vita tra i pazienti che hanno fatto uso di cannabis rispetto ai controlli trattati con placebo. Più incerti sono invece i risultati relativi alla remissione clinica di malattia [13].
Uno studio ha segnalato anche una riduzione dei parametri di laboratorio dell’infiammazione, anche se i numeri limitati non consentono per ora di confermare con certezza l’effetto antinfiammatorio della cannabis [14].

BIBLIOGRAFIA

  1. Desmarais A, Smiddy S, et al. Evidence supporting the benefits of marijuana for Crohn’s disease and ulcerative colitis is extremely limited: a meta-analysis of the literature. Ann Gastroenterol 2020;33(5):495-9.
  2. Picardo S, Kaplan G, et al. Insights into the role of cannabis in the management of inflammatory bowel disease. Therap Adv Gastroenterol 2019;12:1756284819870977.
  3. Ahmed W, Katz S. Therapeutic use of cannabis in inflammatory bowel disease. Gastroenterol Hepatol 2016;12(11):668-79.
  4. Massa F, Marsicano G, et al. The endogenous cannabinoid system protects against colonic inflammation. J Clin Invest 2004;113(8):1202-9.
  5. Kimball E, Schneider C, et al. Agonists of cannabinoid receptor 1 and 2 inhibit experimental colitis induced by oil of mustard and by dextran sulfate sodium. Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol 2006;291(2):G364-71.
  6. Lowell R, Ford A. Global prevalence of, and risk factors for irritable bowel syndrome: a meta-analysis. Clin Gastroenterol Hepathol 2012;10:712-21.
  7. Wong B, Camilleri M, et al. Randomized pharmacodynamic and pharmacogenetic trial of dronabinol effects on colon transit in irritable bowel syndrome-diarrhea. Neurogastroenterol Motil 2012;24(4):358-e169.
  1. van Orten-Luiten A, de Roos N, et al. Effects of cannabidiol chewing gum on perceived pain and well-being of irritable bowel syndrome patients: a placebo-controlled crossover exploratory intervention study with symptom-driven dosing. Cannabis Cannabinoid Res 2022;7(4):436-44.
  2. Storr M, Devlin S, et al. Cannabis use provides symptom relief in patients with IBD but is associated with worse disease prognosis in patients with Crohn’s Disease. Inflamm Bowel Dis 2014;20:472-80.
  3. Kienzl M, Storr M, Schicho R. Cannabinoids and opioids in the treatment of inflammatory bowel diseases. Clinical and Translational Gastroenterology 2020;11:e00120
  4. Kafil T, Nguyen T, et al. Cannabis for the treatment of Crohn’s disease. Cochrane Database Syst Rev 2018;11(11):CD012853.
  5. Naftali T, Mechulam R, et al. Low dose cannabidiol is safe but not effective in the treatment for Crohn’s disease, a randomised controlled trial. Dig Dis Sci 2017;62:1615-20.
  6. Irving P, Iqbal T, et al. A randomized, double-blind, placebo-controlled, parallel-group, pilot study of cannabidiol-rich botanical extract in the symptomatic treatment of ulcerative colitis. Inflamm Bowel Dis 2018;24(4):714-24.
  7. Naftali T, Schleider B, et al. Cannabis is associated with clinical but not endoscopic remission in ulcerative colitis: a randomised controlled trial. PLoS One 2021;16(2):e0246871
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